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 Notizie - NOVEMBRE 2010

In questa sezione sono elencat tutte le news mensili relative alla parrocchia e al sito.
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-  INIZIO DELL'AVVENTO

Sassari
27/11/2010


+ Ia DOMENICA DI AVVENTO +

«ANDIAMO CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE»

Salmo 121
    

+ VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».


La profezia di Isaia annuncia che il Messia è colui che apre le porte di Gerusalemme, cioè il Regno, a tutte le genti. Con le parole del salmo anche noi siamo invitati a riprendere con coraggio il nostro cammino in un contesto di comunione e di pace, quale segno di speranza per tutti gli uomini che sono invitati ad unirsi al cammino della Chiesa.

Gesù annuncia un giudizio, al quale la vita dell’uomo sarà sottoposta. Dio separerà lucidamente e senza rimedio quello che nella storia attuale sembra procedere in modo indistinto e in apparenza tranquillo. Buoni e cattivi sembrano procedere gli uni a fianco degli altri in un groviglio difficile da districare; ma il giudizio di Dio farà luce e separerà gli uni dagli altri. Insomma il futuro che noi speriamo e intravediamo deve diventare il presente che plasmiamo e orientiamo. San Paolo dipinge la storia come il compimento di un grande giorno. Ogni avvento affretta per noi l’alba del giorno del Signore, che sarà tanto più splendente quanto più ci saremo conformati ai sentimenti di Cristo.

VERSO LA MISSIONE:

"PER RISVEGLIARE LA FEDE ED INFONDERE LA SPERANZA"

Carissimi fratelli e sorelle,
annunciamo ufficialmente che nell'anno pastorale 2011/12 la nostra parrocchia (in sintonia con tutta la diocesi) celebrerà la MISSIONE DIOCESANA che ha come finalità: predicare li Vangelo per risvegliare la Fede ed infondere la speranza.
(continua nel periodico della comunità "Il Campanile" ottenibile in parrocchia o cliccando qui)

SUSSIDIO LITURGICO-PASTORALE DELLA CEI

E' stato pubblicato dalla Conferenza Episcopale Italiana il sussido liturgico-pastorale per il periodo dell'Avvento 2010.
E' possibile scaricarlo direttamente cliccando qui.




-  XXXIVa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
20/11/2010


+ SOLENNITÀ DI GESU CRISTO RE DELL'UNIVERSO +

«IN VERITÀ IO TI DICO: OGGI CON ME SARAI NEL PARADISO»

Luca 23,43
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 23,35-43)

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».


«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» è l’invocazione rivolta al Re dell’universo da uno dei malfattori crocifissi accanto a lui. Egli non chiede a Colui che è "icona del Dio invisibile"(II Lettura) di liberarlo da quella morte atroce ma di vivere nell’eternità, in comunione con lui e con il Padre. Il suo pentimento diviene il passo certo verso la salvezza. Anche noi, nella solennità di Cristo Re dell’universo, che chiude l’anno liturgico, ponendoci in contemplazione dinanzi al mistero della croce, siamo chiamati ad illuminare con la virtù cristiana della speranza le tante situazioni che sembrano crocifiggere i nostri spazi esistenziali.

Nella storia d’Israele con l’unzione del Re Davide si è dato inizio alla nascita del regno. La sovranità del Cristo morente va oltre ogni regalità e logica umana. Il suo è un regno di pace, di concordia aperto all’umanità redenta dal suo sacrificio. Se con umiltà di cuore riconosceremo la regalità di Cristo nella nostra vita, confidando nella divina misericordia, la croce ci apparirà come l’unica via della libertà interiore e della salvezza.

I TEMPI LITURGICI: "L'AVVENTO"

Il Dio Amore s’incarna nella storia rivelandoci nel Figlio il suo volto di tenerezza. Il periodo forte dell’Avvento è il tempo del dinamismo della fede, al seguito di Giovani Battista. Il "Verbo eterno" che dimora nel mondo illumina ancora oggi i credenti disposti a credere nella luce. L’atto di fede impegna nel presente in un’attesa vigilante attraverso l’ascolto interiorizzato della Parola. È di sant’Ambrogio una splendida espressione: «Ogni anima che crede concepisce e genera il Verbo di Dio e riconosce le sue opere».

La fede diviene nell’Avvento lo slancio verso l’accoglienza del Verbo, di Gesù. Nella vitalità del cammino si va incontro al Signore con gioia, sapendo che l’Emmanuele abiterà anche nella nostra storia, rischiarirà i nostri sentieri, donerà trasparenza al mistero del Dio che gratuitamente salva, solo per amore.

In Gesù si realizzano le profezie messianiche, per cui possiamo affermare con sant’Agostino: «Fu atteso con speranza perché già contemplato nella fede». L’attesa del Salvatore esige la nostra cooperazione operosa per dare alla speranza che è in noi il giusto orientamento cristiano.

Vedremo "spuntare la sua stella", andremo "ad adorarlo" assieme ai pastori e ai magi con il desiderio di accogliere Cristo ed essere annunciatori di una lieta notizia che apre l’umanità alla salvezza.




-  XXXIIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
13/11/2010


+ XXXIIIa DOMENICA T. ORDINARIO +

«IO VI DARÒ PAROLA E SAPIENZA, COSICCHÉ TUTTI I VOSTRI AVVERSARI NON POTRANNO RESISTERE NÉ CONTROBATTERE»

Luca 21,15
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 21,5-19)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».


Assistiamo, oggi, all’infinita cura di Dio per ciò che è l’infinitamente piccolo, la finezza amorosa di un Dio per cui nulla è insignificante di ciò che appartiene agli amati. Nella speranza, infatti, "sorgerà il sole di giustizia" e nel caos della storia lo sguardo di Dio sarà sempre fisso su di noi, non come giudice che incombe, bensì come custode memore di ogni frammento della nostra storia. Come attendere allora quel giorno? Con una spiritualità del "quotidiano": restare saldi nella "perseveranza", termine che evoca tutta la forza necessaria attraverso la via di sofferenza per cui si deve passare, ma che insieme respira la speranza in Colui che ti conta persino i capelli del capo.

"Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita", ed è come dire "al termine della prova, otterrete la vera vita". La vita si salva non nel disimpegno ma nel tenace, umile, quotidiano lavoro che si prende cura dell’uomo e delle sue ferite. E se attendo ancora il Signore non è in base ai segni deludenti che riesco a scorgere dentro il groviglio dei giorni, ma per la bellezza della fede in Cristo Gesù che si ripropone ogni giorno come il Dio della vita.

TESTIMONI DEL VANGELO: "MATTEO RICCI"

Il nome del gesuita italiano Matteo Ricci (1552-1610) è indissolubilmente legato alla Cina. Per avvicinare i popoli dell’immenso Paese asiatico al Cristianesimo, padre Ricci utilizzò la cultura quale ponte di dialogo. Iniziò a studiare approfonditamente la letteratura e le scoperte scientifiche cinesi, poi, volle che quanti abbracciavano il Vangelo rimanessero legati alla propria cultura e alla propria Patria. L’idea geniale di Padre Ricci fu di farsi cinese tra i cinesi, dialogando con tutte le realtà del Paese: sociale, culturale e religiosa. La sua fama di teologo, predicatore e letterato occidentale si diffuse rapidamente, tanto che l’imperatore lo volle conoscere e gli concesse il permesso di fondare una chiesa, costruita a spese dello stato. Lo ammise perfino spesso a corte, mettendolo in contatto con i "mandarini", i più alti funzionari imperiali. Alla sua morte, la comunità cristiana da lui fondata contava 500 fedeli, di cui 400 solo a Pechino. Molti avevano ruoli importanti nella vita sociale, culturale e politica. Tra di essi vi erano anche alcuni parenti dell’imperatore.




-  XXXIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
06/11/2010


+ XXXIIa DOMENICA T. ORDINARIO +

«DIO NON E' DEI MORTI, MA DEI VIVENTI»

Luca 20,38
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 20,27-38)

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello". C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».


Il Dio più forte della morte «ci risusciterà a vita nuova ed eterna», ed è così umile da ritenere i suoi amici parte integrante di sé e al punto da qualificarsi attraverso i nomi di tutti coloro che hanno vissuto nella sua amicizia. Lui ricorda, infatti, i loro nomi accanto a quello di Isacco, e pronuncia il mio e ogni nome insieme a quello di Gesù, il primo dei risorti; e con ogni singolo uomo ha stretto un patto: «ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza».

Il legame di Dio con noi è il punto decisivo, la nostra vita parte della sua. Dio stesso è la nostra vita, «tutti vivono per lui» e lui vive di noi. E vive di me, poiché l’amato è la vita di chi ama. Il cammino dell’uomo che sembra vada dalla vita verso la morte in Cristo Gesù, invece, si capovolge: dalla morte alla vita va il pellegrinaggio dell’uomo. La nostra morte sta dietro, sta alle spalle, non in faccia. In faccia a me c’è il Dio dei viventi. Da questo santuario di Dio che è la terra, le porte della morte si aprono verso l’esterno: ma su che cosa si aprono? Sulla vita! Là dove Dio è Padre. Egli è il «Dio dei viventi».

OTTOBRE MESE MISSIONARIO: RACCOLTA OFFERTE

Durante il mese passato si è pregato e si sono raccolte offerte in denaro da destinare alle missioni. In particolare ecco le cifre di quanto la comunità parrocchiale è riuscita a raccogliere:

- GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE: € 3.455,00
Questi soldi sono stati interamente destinati alle POM (Pontificie Opere Missionarie).

- VENDITA DEI DOLCI: € 2.300,00
Di questi 1.150,00 sono destinati a una missione del PIME in Guinea Bissau e gli altri 1.150,00 alla Comunità casa-famiglia "Il Sogno" gestita dai salesiani a Sassari.

- BUSSOLOTTO: € 500,00
Devoluti interamente all'adozione di una intera famiglia in Albania

In questo mese ci sono anche state 7 nuove adozioni di bambini albanesi assistiti delle nostre suore della Beata Imelda.


CONOSCIAMO L'O.F.T.A.L.

L'Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes (O.F.T.A.L.) curata da volontari nata nel 1932 grazie a Mons. Rastelli, ora presente nelle diocesi del Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia e Sardegna, organizza pellegrinaggi nel santuario mariano francese facendo si che la presenza materna di Maria non si esaurisca in un solo giorno, ma continui nella vita quotidiana.

Per informazioni: Sece centrale via Gioberti, 9 - 13039 Trino (VC). Email info@oftal.org. Tel.: 0161801290 – 0161801811 Fax 0161804177.




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