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 Notizie - FEBBRAIO 2010

In questa sezione sono elencat tutte le news mensili relative alla parrocchia e al sito.
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-  IIa DOMENICA QUARESIMA

Sassari
27/02/2010


IIa DOMENICA DI QUARESIMA

«QUESTI E' IL FIGLIO MIO, L'ELETTO; ASCOLTATELO!»

Luca 9,35
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 9,28b-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo" e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».


Siamo davanti a una teofania, irruzione del divino nelle pieghe della storia umana. Gesù trasfigurato, grande rivelazione di speranza nel cammino quaresimale, ha sia i segni dell’umanità (i suoi lo riconoscono) che quelli abbaglianti della divinità: non può essere descritto se non con l’immagine della luce che emana dalla sua Persona. Gesù è l’adempimento della promessa ad Abramo (Prima Lettura - Gn 15,5-12.17-18), il compimento della Legge e della Profezia (Mosè ed Elia).

I tre testimoni dell’evento della Trasfigurazione sono meravigliati e impauriti: il cammino di fede è ancora lungo, ma a loro e a noi è chiesto di riconoscere in Gesù il Figlio (Dio come il Padre), l’Eletto (Messia rivelatore del progetto di Dio), Salvatore che deve essere accolto e ascoltato. I discepoli vorrebbero prolungare quel momento, attratti dalla luce della cittadinanza celeste (Seconda Lettura - Fil 3,17 – 4,1). Ma c’è ancora un esodo da compiere, un passaggio da vivere: per Gesù e anche per loro. E allora l’entusiasmo fa spazio al silenzio: non hanno ancora capito tutto ma si fidano, come fece Abramo. La storia della salvezza è alla sua grande svolta e attende il nostro "sì".

PELLEGRINAGGIO TORINO (IN AEREO) PER L'OSTENSIONE SACRA SINDONE

La parrocchia organizza un pellegrinaggio a Torino in aereo dal 20 al 22 aprile 2010 in occasione dell'Ostensione della Sacra Sindone. Nel viaggio si farà anche visita ai luogi di Papa Giovanni XXIII e il Santuario di N.S. di Oropa.
Il programma dettagliato è scaricabile nella sezione "Pellegrinaggi" (clicca per accedervi).


DURANTE LA QUARESIMA

TUTTI I VENERDI': ASTINENZA DALLE CARNI, CONFESSIONI (ADULTI E BAMBINI), VIA CRUCIS (Dopo S. Messa 18:00)
TUTTI I MERCOLEDI': SCUOLA DELLA PAROLA DI DIO (in salone alle 18:30)




-  Ia DOMENICA QUARESIMA

Sassari
20/02/2010


Ia DOMENICA DI QUARESIMA

«NON METTERAI ALLA PROVA IL SIGNORE DIO TUO»

Luca 4,12
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 4,1-13)

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».


La tentazione di Satana è permessa da Dio, affinché la nostra fede sia cosciente e volontaria. Anche Gesù come uomo è tentato. Si trova di fronte a due vie: quella del messianismo trionfale, e quella del messianismo che ripone ogni fiducia in Dio. Le tre Letture di oggi sono legate da un filo sottile eppure basilare: quello della fede professata e vissuta, che assicura la presenza operante del Signore accanto ai suoi fedeli.

La Prima Lettura (Dt 26,4-10), il più antico Credo d’Israele, elogia il Signore per il dono della liberazione dall’oppressione egiziana, e di una terra «dove scorre latte e miele». Il Vangelo narra di Gesù che, durante la permanenza di 40 giorni nel deserto, viene tentato dal diavolo con ogni sorta di tentazione. Egli vince una triplice tentazione: del pane, del protagonismo e del successo a tutti i costi. Nel citare tre volte la Scrittura, Gesù emette una triplice professione di fede in Dio Padre, certo che sarà Lui a provvedere al suo Servo fedele. San Paolo proclama la fede in "Gesù il Signore", dichiarando: «Chiunque crede in lui non sarà deluso» (Seconda Lettura - Rm 10,8-13). Tentato ma vittorioso, Gesù ci ricorda che la Quaresima va vissuta all’insegna della fede che si abbandona a Dio.

L'EVANGELISTA LUCA

Tra i quattro vangeli quello che una tradizione molto antica attribuisce a Luca è il più lungo. Ciò viene senza dubbio da quella volontà di completezza da lui stesso dichiarata nel prologo dove dice di non essere stato testimone oculare di ciò che Gesù ha fatto e detto, ma di essersi informato con cura presso coloro che lo erano stati. Il fatto che circa un terzo del materiale contenuto nel suo vangelo non si ritrovi in nessuno degli altri tre è da solo un buon testimone dell’ampiezza della sua ricerca su Gesù. In questo terzo proprio di Luca vi sono pagine molto conosciute dal popolo cristiano, come la parabola del figliol prodigo o del buon Samaritano, e ancora di più il racconto dell’annuncio dell’angelo alla vergine Maria, della visita ad Elisabetta e gli altri eventi che hanno dato origine ai misteri gaudiosi del Rosario.
Nell’alto medioevo, nel periodo della controversia orientale sulla venerazione delle icone, nacque la leggenda di Luca pittore. Ho sempre trovato molto bello questo tratto della leggenda. In realtà ciascuno degli evangelisti ha scelto alcuni episodi, scartandone altri, e dando valore a questo o a quell’aspetto. Così leggendo il vangelo, il volto di Gesù si disegna da solo sotto i nostri occhi, se dentro di noi c’è appena un po’ di sensibilità.
Non si tratta di idee, ma del fascino di una persona viva. Luca non ha conosciuto il Gesù della storia, ma lo ha rappresentato con non minore vivezza di chi l’aveva conosciuto di persona. Perché per lui era una persona viva, che proprio perché viva aveva cambiato la sua vita. Questo, del cambiamento, è l’augurio che la Chiesa rivolge a chi apre le pagine del vangelo.


DURANTE LA QUARESIMA

TUTTI I VENERDI': ASTINENZA DALLE CARNI, CONFESSIONI (ADULTI E BAMBINI), VIA CRUCIS (Dopo S. Messa 18:00)
TUTTI I MERCOLEDI': SCUOLA DELLA PAROLA DI DIO (in salone alle 18:30)




-  VIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
13/02/2010


VIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

«BEATO VOI, POVERI, PERCHE' VOSTRO è IL REGNO DI DIO»

Luca 6,20
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 6,17.20-26)

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».


«Beati voi, poveri… Beati voi che avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete… Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione». Un discorso capace di provocare un salutare discernimento in ciascuno di noi. Certo questo messaggio è agli antipodi del sentire mondano; anzi, è alla lettera non-credibile. Se però poniamo a capo di quella folla, lo stesso Gesù, il Povero, il Piangente, il Perseguitato, allora comprenderemo anche la possibilità della beatitudine: è Gesù Cristo colui che ha vissuto la beatitudine.

Possiamo domandarci: chi è beato? Il ricco che giorno dopo giorno vede aumentare la sua solitudine e il suo amore di se stesso, o il povero che nella sua indigenza forse deve aprire la mano per implorare un’elemosina, il suo bisogno dell’altro, e così apre vie di condivisione e di comunione? È beato chi è sazio e non cerca né attende più nulla, o chi è sempre alla ricerca di giustizia umana e in attesa di un intervento di Dio? È felice chi nella sua follia ride, o chi piange sapendo di avere una ragione per cui spendere la vita a caro prezzo, fino a donarla come Cristo per gli altri, fino a morire?



MERCOLEDI' DELLE CENERI

+ INIZIO SACRO TEMPO DELLA QUARESIMA +

RITORNATE AL SIGNORE CON TUTTO IL CUORE
TUTTE le cose importanti vanno ben preparate. La Pasqua, festa delle feste, contempla 40 giorni di preparazione, che costituiscono appunto la Quaresima. Il profeta Gioele così la delinea: «Ritornate al Signore con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti» (Prima Lettura - Gl 2,12-18). San Paolo (Seconda Lettura - 2Cor 5,20 – 6,2) ne fornisce la spiegazione: siamo chiamati alla riconciliazione con Dio Padre, poiché questo è il tempo propizio e favorevole, il giorno della salvezza.
Il Vangelo (Mt 6,1-6.16-18), mentre indica le tre armi con cui difenderci dalle trappole del demonio: elemosina, preghiera e digiuno, suggerisce anche come comportarci: agire "nel segreto" per la gloria di Dio, onde essere da lui ricompensati. Sant’Agostino sintetizzava il programma quaresimale ricorrendo a tre verbi: «Passiamo, patiamo, pasciamo»: passiamo dal peccato alla grazia; patiamo con Cristo nella sua passione e morte; ci nutriamo del Signore nell’adorazione di Lui e nel servizio dei suoi e nostri fratelli. San Benedetto da Norcia suggeriva di fare "un di più": purificazione del cuore, preghiere, opere di bene..., e "un di meno": sottrarre dal ritmo quotidiano le cose non necessarie.

VIVERE LA QUARESIMA
La Quaresima è un tempo di grazia. San Paolo ci esorta «a non accogliere invano la grazia di Dio». Il Signore «dice infatti: "al momento favorevole ti ho esaudito, e nel giorno della salvezza ti ho soccorso". Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6,1-2).
È tempo di conversione e di riconciliazione con Dio. Ne è segno e strumento il prezioso sacramento della Penitenza. «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20).
È tempo di purificazione interiore, di rigenerazione spirituale. «Purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito» (2 Cor 7,1).
È tempo di "deserto", è spazio di silenzio e di preghiera, di ascolto della Parola di Dio: «la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Os 2,16). La Parola di Dio è la sorgente e il nutrimento della fede: «la fede viene dall’ascolto» (Rm 10,17).
La Quaresima ci induce a condurre una vita improntata alla vigilanza e alla sobrietà, di cui il digiuno e l’astinenza sono segni emblematici. «Siete figli della luce… Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobrii» (1Ts 5,5-6).
La Quaresima ci immette nel mistero pasquale della morte e risurrezione di Cristo, di Colui che «mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Il cuore della Quaresima è l’Eucaristia, che è la celebrazione di questo mistero pasquale, mistero di amore e sorgente di amore (cfr 1 Cor): l’amore con cui il Signore ci ama genera in noi il nostro amore per i fratelli.

DURANTE LA QUARESIMA

MERCOLEDI' DELLE CENERI E VENERDI' SANTO: DIGIUNO E ASTINENZA DALLE CARNI
TUTTI I VENERDI': ASTINENZA DALLE CARNI, CONFESSIONI (ADULTI E BAMBINI), VIA CRUCIS (Dopo S. Messa 18:00)
TUTTI I MERCOLEDI': SCUOLA DELLA PAROLA DI DIO (in salone alle 18:30)




-  Va DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
07/02/2010


Va DOMENICA TEMPO ORDINARIO

«SULLA TUA PAROLA GETTERO' LE RETI»

Luca 5,5
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 5,1-11)

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.


«Sulla tua parola getterò le reti!»: un’adesione fiduciosa e profonda a Gesù, un’obbedienza alla sua parola, fondamento ben più saldo di ogni nostro pensiero o sentimento. «Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano». Al vedere questo Simon Pietro «si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore!"». Sì, l’autentico incontro con Gesù Cristo coincide con lo svelamento all’uomo della propria condizione di peccatore, e la consapevolezza di non essere degno.

Tuttavia, alla vocazione segue immediatamente una precisa missione affidata da Gesù a Simon Pietro: «Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Pietro vede trasfigurata la propria esistenza: da pescatore di pesci deve diventare pescatore di persone, capace cioè di condurre uomini e donne al Signore. Quegli uomini che dicono "sì" a Gesù e lo seguono, fanno questo al prezzo di una scelta che comporta dei "no" chiari e netti. Queste rinunce possono essere assunte in profondità solo da chi accetta di non anteporre nulla all’amore di Cristo.

GIOVEDI' 11 FEBBRAIO, FESTA DI N.S. DI LOURDES

L'11 febbraio è una data che i cristiani associano alla Giornata del malato e a N. S. di Lourdes. Se oggi quella Grotta raccoglie ogni giorno lacrime, sofferenze e speranze dell’umanità è grazie a Bernardetta. Figlia di Francesco Soubirous, umile mugnaio e della giovane Luisa Casterot, Bernardetta nasce il 7 gennaio 1844 e trascorre un’infanzia felice fino a quando la famiglia non viene colpita da dure prove. L’arrivo del colera pone in gravi difficoltà la famiglia e la povertà ostacola la sua formazione. Nonostante ciò riceve la prima Comunione e va a scuola.
L’11 febbraio 1858, mentre raccoglie della legna lungo il Gave una "Signora" le appare nella grotta di Massabielle: a quella prima apparizione ne seguiranno 17. La "Signora" nel suo messaggio chiedeva preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori e invitava a recarsi in quel luogo in pellegrinaggio. Quando domandò alla "Signora" chi fosse, Ella rispose: «Sono l’Immacolata Concezione» (il dogma dell’Immacolata Concezione era stato definito da Pio IX l’8 dicembre 1854). Bernardetta poi inizia la sua missione nell’ospedale municipale di Nevers, curando e assistendo i malati insieme alle Suore della Carità, di cui poi, farà parte dal 7 luglio 1866. Morì a soli 35 anni, il 16 aprile 1879; Pio XI la beatificò nel 1925 e la canonizzò l’8 dicembre 1933. Nel 130° anno dalla sua morte (1879-2009), la Chiesa ci ricorda che Bernardetta rappresenta l’umiltà che apre gli occhi della fede alle cose grandi, alle cose del Cielo. La liturgia ricorda Santa Bernardetta il 16 aprile.


11 FEBBRAIO, XVIIIa GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

«La Chiesa a servizio dell’amore per i sofferenti»
Il tema della Giornata mondiale del Malato 2010 invita le comunità cristiane a riflettere sul servizio ai sofferenti, con i quali Cristo stesso si identifica (Mt 25,31-46). La sofferenza è una dimensione ineliminabile nella vita di ciascuno e, pur essendo un mistero insondabile e inspiegabile, non è priva di senso e di valore nel contesto dell’esperienza umana. Anzi essa diventa, nella luce di Cristo crocifisso e risorto, «luogo di apprendimento della speranza» (Benedetto XVI, Spe Salvi). Perché ciò avvenga, però, è necessario che le persone sofferenti non siano mai lasciate sole nel loro dolore e siano efficacemente sostenute nelle loro necessità. Siamo tutti chiamati a consolare chi soffre con la vicinanza fraterna, la preghiera e le opere di carità. Dall’impegno della Chiesa nasce una plurisecolare tradizione di consolazione che si attua mediante l’accoglienza e presa in carico del malato, l’umanizzazione delle cure e la difesa della vita e della dignità dell’essere umano, dal concepimento fino alla morte naturale.


APERTE LE ISCRIZIONI AI PELLEGRINAGGI 2010

Sono aperte le iscrizioni ai Pellegrinaggi 2010 che avranno come destinazione TORINO per l'ostensione della Sacra Sindone (in aprile) e Fatima e Santiago de Compostela (in luglio) in occasione del Giubileo Compostelano.
Per scaricare i programmi dettagliati visitare la sezione "pellegrinaggi" dal menù oppure cliccare qui.




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