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 Notizie - NOVEMBRE 2009

In questa sezione sono elencat tutte le news mensili relative alla parrocchia e al sito.
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-  Ia DOMENICA DI AVVENTO

Sassari
28/11/2009


Ia DOMENICA DI AVVENTO
«ALLORA VEDRANNO IL FIGLIO DELL'UOMO VENIRE SU UNA NUBE CON GRANDE POTENZA E GLORIA»

Luca 21,27
    

+ VANGELO SECONDO LUCA (Lc 21,25-28.34-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».


Inizia il ciclo di Avvento, cioè il tempo della venuta del Signore Gesù per stabilire pienamente la sua presenza nella storia dell’umanità. La manifestazione del Signore è presentata come attraverso un dramma destinato a coinvolgere gli uomini sino alla fine della loro storia. Ci saranno infatti situazioni di grande crisi tra gli uomini di fronte al giudizio: verrà svelato il loro atteggiamento verso Dio, e il loro comportamento verso i fratelli. La Prima Lettura (Ger 33,14-16) annuncia la venuta di un discendente di Davide che nascerà come un "germoglio di giustizia": egli sarà la gioia e la speranza dei buoni e dei giusti.

San Paolo (Seconda Lettura - 1Ts 3,12 – 4,2;) ammonisce che fino a quando non verrà il Signore, bisogna attendere alla propria santificazione, impegnandoci nella conoscenza di Dio, attraverso l’amore verso i fratelli. Cristo chiede a tutti vigilanza e preghiera, poiché solo per i discepoli fedeli, il giudizio diverrà un evento beato. Ed essi saranno chiamati ad alzare la testa con fierezza, poiché vedranno il compimento della promessa del Signore, e la liberazione da tutto il male subito e troveranno finalmente la beatitudine.



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CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Ecco il calendario dei Centri di Ascolto della Parola di Dio:
- MERCOLEDI' 25 NOVEMBRE ore 19:00
- MERCOLEDI' 2 DICEMBRE ore 19:00
- MERCOLEDI' 9 DICEMBRE ore 19:00
- MARTEDI' 15 DICEMBRE ore 19:00

Ecco i luoghi d'incontro:
- Fam. Concas-Usai, via Crovetti 14
- Fam. Lai-Manos, via Ettore Mura 25/a
- Fam. Sedda-Boeddu, via Pinna Parpaglia 21/e
- Fam. Cuccu-Baldino, via Salvo D'Acquisto 6
- Fam. Bassu-Salaris, via Millelire 9
- Fam. Martinez, via Paselle 6
- Fam. Tassi Ines, via Nicolò Piras 13




-  XXXIVa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
21/11/2009


SOLENNITA' DI CRISTO RE DELL'UNIVERSO
«CHIUNQUE E' DALLA VERITA', ASCOLTA LA MIA VOCE»

Giovanni 18,37
    

+ VANGELO SECONDO GIOVANNI (Gv 18,33-37)

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».


La solennità di questa domenica ci invita a riflettere sull’idea che ci siamo fatti della regalità di Gesù, su come insegnarla ai credenti e su come attualizzarla. Oggi leggiamo (Vangelo) che Pilato chiede a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». E Gesù sgombera il campo da ogni possibile equivoco rispondendo: «Il mio regno non è di questo mondo». Ma Pilato, sempre più perplesso, insiste chiedendo di nuovo: «Dunque tu sei re?». E Gesù: «Tu lo dici: io sono re»; ma poi aggiunge: «Per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». La regalità di Gesù è una "regalità altra" che si svela in pienezza nella passione e morte in Croce.

È la regalità di colui che ama e «dà la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45). Egli è Re in quanto «uomo per gli altri». Cristo ci insegna come solo con l’amore è possibile sperare che la morte non abbia l’ultima parola. Anche il profeta Daniele (Prima Lettura - Dn 7,13-14) parla di un misterioso «Figlio dell’uomo» che appare tra le nubi del cielo e al quale Dio darà potere, gloria e onore, e nella II Lettura la regalità di Gesù è una vera storia di amore.

CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Ecco il calendario dei Centri di Ascolto della Parola di Dio:
- MERCOLEDI' 25 NOVEMBRE ore 19:00
- MERCOLEDI' 2 DICEMBRE ore 19:00
- MERCOLEDI' 9 DICEMBRE ore 19:00
- MARTEDI' 15 DICEMBRE ore 19:00

Ecco i luoghi d'incontro:
- Fam. Concas-Usai, via Crovetti 14
- Fam. Lai-Manos, via Ettore Mura 25/a
- Fam. Sedda-Boeddu, via Pinna Parpaglia 21/e
- Fam. Cuccu-Baldino, via Salvo D'Acquisto 6
- Fam. Bassu-Salaris, via Millelire 9
- Fam. Martinez, via Paselle 6
- Fam. Tassi Ines, via Nicolò Piras 13




-  XXXIIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
14/11/2009


XXXIIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO
«ALLORA VEDRANNO IL FIGLIO DELL'UOMO VENIRE SULLE NUBI CON GRANDE POTENZA E GLORIA»

Marco 12,26
    

+ VANGELO SECONDO MARCO (Mc 13,24-32)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».


Alla conclusione dell’anno liturgico, la liturgia volge lo sguardo a ciò che supera il tempo, che oltrepassa la storia. Anche le letture hanno questo stile ultraterreno: la prima propone la situazione finale della storia e il Vangelo un discorso di Gesù sulla fine dei tempi. La caratteristica di questi brani è che dichiarano la fine di ciò che sembrava irremovibile come il sole o gli astri. A loro si contrappone la gloria finale di Gesù Cristo che viene con grande potenza.

L’intento di queste parole non è di spaventare, ma di rassicurare ed esortare. La grande angoscia di cui parlano è la situazione stessa della vita umana, irta di difficoltà e di prove. Ma questo non è lo stato definitivo: l’ultima parola sulla storia non è la morte o la distruzione, ma la vita stessa del Risorto glorioso contro il quale non c’è forza che possa opporsi. L’immagine del fico, che Gesù usa, serve proprio a insegnarci a leggere i segni dei tempi come tracce della vittoria di Cristo, anticipo della sua gloria. Il cristiano sa che la benedizione di Dio non lo protegge dalle difficoltà della vita, ma nelle difficoltà gli garantisce uno scudo di luce che non lo lascia cadere nelle tenebre.

NOVEMBRE, MESE DI PREGHIERA PER I DEFUNTI

Per tutto questo mese di novembre preghiamo in particolare col Santo Rosario (ore 17:30) e nella partecipazione alle Sante Messe anche nei giorni feriali (08:30 e 18:00), per defunti affinché il Padre possa accoglierli in Paradiso.




-  XXXIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Sassari
07/11/2009


XXXIIa DOMENICA TEMPO ORDINARIO
«QUESTA VEDOVAM COSI' POVERA, HA GETTATO NEL TESORO PIU' DI TUTTI GLI ALTRI»

Marco 12,43
    

+ VANGELO SECONDO MARCO (Mc 12,38-44)

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».


La liturgia di questa domenica ci invita a riflettere sul significato del dono: al centro delle letture c’è la figura della vedova che nel mondo biblico è l’immagine stessa della debolezza, della fragilità. Una donna rimasta vedova era in balìa del più forte, senza difese, esposta ai soprusi. Ora è proprio questa figura che diventa il simbolo di colui che veramente sa donare, perché non regala quello che ha, ma quello che è. La contrapposizione "poveri-ricchi" non sta tanto fra chi ha dei beni e chi non ne ha, ma fra chi confida in questi beni e si sente autosufficiente, e chi nella sua debolezza accetta di condividere con gli altri quello che ha e che è. La vedova osa il rischio di questo dono perché sa in Chi ha posto la sua fiducia. Il cristiano osa condividere perché l’annuncio della Provvidenza fa parte della sua speranza.

Ciò che spesso ci colpisce è il nascondimento del gesto di generosità della vedova: ella non ostenta il bene che fa perché per lei non è importante l’approvazione della gente ma l’amore in cui vive. Nel suo gesto furtivo ricordiamo le parole di san Bernardo: «L’amore basta all’amore. L’amore ha in sé la sua ricompensa».

NOVEMBRE, MESE DI PREGHIERA PER I DEFUNTI

Per tutto questo mese di novembre preghiamo in particolare col Santo Rosario (ore 17:30) e nella partecipazione alle Sante Messe anche nei giorni feriali (08:30 e 18:00), per defunti affinché il Padre possa accoglierli in Paradiso.




-  SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI

Sassari
01/11/2009


SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI
«RALLEGRATEVI ED ESULTATE, PERCHE' GRANDE E' LA VOSTRA RICOMPENSA NEI CIELI»

Matteo 5,12
    

+ VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 5,1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


«I Santi non sono eroi alla stregua dei grandi personaggi di Plutarco. Un eroe dà l’illusione di superare l’umanità, mentre il santo non la supera, l’assume… Si sforza di avvicinarsi il più possibile al suo modello, Gesù Cristo» (G. Bernanos). Quando Gesù proclamò le Beatitudini non stava parlando a eroi e non voleva creare superuomini, ma parlava a gente semplice e voleva indicare la strada maestra per una vita pienamente vissuta. E questo non vuol dire una vita sempre realizzata secondo i canoni del potere e del benessere, ma un’esistenza che riconosce i propri limiti, che si apre alla misericordia, ricevuta e donata, e che non ricambia i torti con la stessa moneta.

Vuol dire passare attraverso la "grande tribolazione", essere di quelli che «hanno lavato le proprie vesti nel sangue dell’Agnello» (Prima Lettura - Ap 7,2-4.9-14) per riconoscersi ed essere realmente figli di Dio (Seconda Lettura - 1Gv 3,1-3). Significa continuamente purificare se stessi e camminare nella fede, che dona pace e consolazione a quanti sperano nel Signore. Questa è la perfezione evangelica: non di vernice superficiale, ma si tratta di sostanza interiore: è la perfezione dei discepoli, che si sentono incoraggiare dal Maestro: «Beati voi!».

CELEBRAZIONE DEL 25° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO DEL PARROCO

Martedì 3 novembre la comunità parrocchiale celebra i 25° anniversario di sacerdozio del suo parroco Don Costantino Poddighe.
Alle 16:30 ci sarà l'Adorazione Eucaristica per le vocazioni e seguirà alle 18:00 la Santa Messa.
Siete tutti invitati a partecipare a questa festa!




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