GESU' GRIDO' AD GRAN VOCE "LAZZARO VIENI FUORI!"
Giovanni 11,43
Come un poema sinfonico le letture di oggi sviluppano con tonalità diverse lo stesso tema: il Dio della vita non abbandona alla morte le sue creature. La visione impressionante del profeta Ezechiele è come uno sguardo "dall'esterno" su questa realtà.
Le parole di San Paolo descrivono invece l'evento interiore, mentre il Vangelo narra il segno della risurrezione di Lazzaro entrando dentro un'esprienza umana universale e particolarissima allo stesso tempo quella di un'intesa di amcizia, della malattia e della morte. Una pagina commovente. Piangono gli uomini e piange Gesù.
Ma la risurrezione di Lazzaro è anzitutto potente rivelazione della gloria di Dio e della divinità di Gesù che dice di sé: "Io sono la risurrezione e la vita". Chi vive e crede in Lui ha la vita, piena e definitiva. Lo Spirito di Dio che abita in noi compie questa meraviglia, quello stesso Spirito che spinse Paolo a portare la Parola del Vangelo e la testimonianza cristiana ai pagani. Paolo, che nella Chiesa si appresta a celebrare il bimillenario della nascita, ha spalancato i confini dell'antico Israeleal mondo annunciando la speranza certa della vita eterna.
La vita dell'uomo può esprimere in ogni occasione l'Amore che Dio ha lui. Il racconto del miracolo occupa un solo versetto, per dire che non è questo il centro del brano, ma esso è lo spunto per rivelare che Gesù è la vera luce, il vero salvatore.
L'opera di Dio è a senso unico: Egli vuole sempre e solo salvare l'uomo!
LA VIA CRUCIS
Un pio esercizio
Reperti archeologici, rinvenuti nell'area cimiteriale del Santo Sepolcro a Gerusalemme, attestano l'esistenza, già nel II secolo, di espressioni di culto verso la Passione del Signore. La pellegrina Eteria (Egeria) nel IV secolo ci informa della processione che in certe feste si snodava all'interno della Basilica del Santo Sepolcro. Dato lo stretto legame con i luoghi della Passione, quella processione è ritenuta una forma embrionale della futura Via Crucis che nel tardo Medioevo trovò grandi sostenitori come San Bernardo di Chiaravalle, San Francesco d'Assisi e San Bonaventura.
Verso la fine del XIII secolo era intesa ancora non tanto come pio esercizio, quanto come cammino - segnato già da una successione di "stazioni" - percorso da Gesù nella salita al Calvario. Nella sua forma attuale, la Via Crucis è attestata in Spagna nella prima metà del XVII secolo, soprattutto in ambienti francescani. In Italia incontrò un convinto ed efficace propagatore nel francescano San Leonardo da Porto Maurizio (+1751), che eresse oltre 572 Via Crucis, tra le quali è rimasta famosa quella del Colosseo di Roma, 1750 a ricordo di quell'Anno Santo.
Le 14 stazioni, sia quelle di riferimento biblico, che quelle della tradizione, evocano episodi di grande portata salvifica e di rilevante valore spirituale: partecipando alla Via Crucis, ogni credente riafferma la propria adesione a Cristo: per piangere il proprio peccato come Pietro; per aprirsi, come il buon ladrone, alla fede in Gesù, Messia sofferente; per restare presso la croce, come la Madre e il discepolo, e lì accogliere con essi la Parola che salva, il Sangue che purifica, lo Spirito che dà la vita!
La Via Crucis è disponibile anche on-line sul nostro sito cliccando qui.
SETTIMANA SANTA
Il programma completo con tutti gli appuntamenti della Settimana Santa saranno disponibili dalla prossima settimana sul sito e su "il Campanile"
VISITA PASTORALE - 30/03, 05/04
Da sabato 30 marzo a domenica 6 aprile l'Arcivescovo di Sassari, S.E. mons. Paolo Atzei verrà in visita pastorale nella nostra parrocchia. Prepariamoci in preghiera per questo importante e grande momento che coinvolgerà tutta la nostra comunità!
TUTTI I VENERDI - VIA CRUCIS E CONFESSIONI
Tutti i venerdì dopo la S. Messa delle ore 18:00 si celebrà la Via Crucis animata dai diversi gruppi parrocchiali. Sempre ogni venerdì quaresimale c'è la possibilità per convessioni e colloqui tutto il giorno.